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domenica 22 giugno 2014

Non un semplice selfie



Ho scattato questa foto con il dorso Polaroid dell'Hasselblad,
ho recuperato il negativo,
l'ho pulito con la candeggina,
l'ho scansionato.

mercoledì 11 giugno 2014

Un cappello



Ero uscita con l’intenzione di comprarmi un cappello.
Desideravo un cappello con tutte le mie forze, quel giorno.
Quella stupida della mia coinquilina aveva conosciuto un ragazzo bellissimo. Lui era già follemente innamorato di lei ed io non potevo minimamente capirne il motivo.
Lei era brutta, camminava male, fingeva di essere intelligente. Non sapeva niente ed aveva conquistato quel ragazzo alto, biondo, con gli occhi verdi come il vetro verde , la vita stretta, le gambe lunghe e le spalle dritte. Quella sgualdrina.
Mi ero decisa, per quella che era la mia età e la mia stazza sociale, che dovevo portare il cappello.
Non un cappello qualsiasi bensì il mio cappello.
Mi ero già disegnata mentalmente il mio nuovo profilo.
Camminavo svelta per le vie, coi miei occhi volutamente sfuggenti dichiaravo sfide agli uomini in camicia, e guerre a quelli in giacca. Le scarpe degli uomini sono barche che navigano tra l’asfalto liquido della mia vecchiaia.
Trovo il negozio di cappelli. Entro.
Il proprietario è decisamente la descrizione di un proprietario di un negozio di cappelli.
Ha la barba lunga ma geometrica, folta e ben curata. Le mani come quelle di un orologiaio, lo sguardo caldo e una camicia di lino arancione.
“Buongiorno signorina, mi dica cosa desidera”
“Buongiorno, vorrei acquistare il mio primo cappello. Da qualche giorno a questa parte desidero portare il cappello, vorrei farlo per sempre”
“Ma lei, signorina, vorrebbe un cappello perché lo vuole, perché lo sente “dal di dentro”, o perché  si immagina già come sarà vista dall’esterno, dagli uomini che le interessano, che penseranno “guarda quella bellissima ragazza col cappello. Ha il cappello quindi è interessante. Ha il cappello quindi vuole che io la avvicini e le dica del bel cappello che indossa poco sopra il suo fascino” lo vuole per questo motivo il cappello ?”
“Perché..? Perché dice queste cose? Io, lei, lei qui vende i cappelli. Io voglio. Io volevo un cappello da lei. Che scortesia. Arrivederci”
Uscii dal negozio consapevole di tutte le sciocchezze che mi distraggono dall’amore reale.